Il barista ci prova ancora
Ero ormai da tempo una donna in carriera: avevo un lavoro che mi appassionava e che con il passare degli anni mi stava permettendo di guadagnare tanto, facendomi avere la vita agiata che molti desiderano. Inoltre, ero soddisfatta ed appagata, perché mi sentivo “arrivata” lì dove molte persone faticavano ad arrivare, comprese molte mie ex compagne di scuola.
Praticavo la professione di rappresentante di prodotti dolciari, e per questo avevo conosciuto in maniera più o meno importante i gestori dei bar più rinomati e spesso anche i loro dipendenti.
Di recente mi era capitato di concludere i miei affari con il gestore di un famoso bar della mia città, dove lavorava quello stesso barista che un po’ di tempo fa mi aveva corteggiata riuscendo ad ottenere per ben due volte il mio corpo di donna che in particolari occasioni non riesce a fare a meno di concedersi.
Walter si ricordava di me: gli ero rimasta impressa nella mente e in un nostro colloquio mi aveva confidato che dopo avermi posseduta per quelle due notti, non era riuscito a trovare più una donna che lo avesse soddisfatto come avevo fatto io. Mi disse inoltre che tante volte nella sua vita aveva letto storie erotiche e che le mie azioni di quelle due notti gli avevano fatto ritornare nella mente proprio quell’erotismo, proprio quella voglia e quella stessa passione con cui avevamo fatto l’amore e con cui mi ero fatta penetrare dal suo membro eccitato.
Mi manifestò con tutta franchezza, la sua voglia di avere ancora una volta il mio splendido corpo tra le sue mani: la voglia di lambire con la sua lingua i miei capezzoli, e quella di toccare la mia passera sempre umida e pronta ad accoglierlo.
Decisi di concedermi a lui con grande desiderio: lo invitai a casa mia dopo la chiusura del bar dove lavorava.
Walter si presentò a casa mia puntuale e con una bottiglia del miglior rum cubano: ci accomodammo sul divano e sorseggiammo diversi bicchieri di gustoso rum.
Subito dopo mi concessi senza alcun pudore a lui che sapeva già come possedermi: conosceva le mie posizioni preferite e le mie voglie di sesso sfrenato senza limiti.
Si tolse i vestiti di dosso, e si sdraiò sul divano con l’asta eretta come un palo d’acciaio: mi sedetti su di lui e feci entrare il suo grande pene dentro me, godendo nella sensuale posizione dello smorza candela.
Era quella la nostra posizione preferita, dove lui tenendomi dai fianchi, mi faceva andare su e giù fino a riempirmi di caldo e viscoso sperma.
Dopo i nostri primi orgasmi, Walter volle regalare alla mia vagina, un dolce massaggio con la sua lingua, che muovendosi sinuosamente, fece irrigidire in maniera esemplare il bottoncino del piacere, regalandomi orgasmi infiniti.
La serata di intenso piacere, si concluse con un’altra intensa penetrazione, nella più tipica delle posizioni dove io stavo sdraiata su quello stesso divano accogliendo dentro la mia passera, la sua grossa verga che andando su e giù mi fece godere come una pornodiva.
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