Le feste, quelle belle..
Era una di quelle estati fresche e ventilate. Come ogni anno, mi trovavo al party che il mio amico Gianni da dieci anni organizzava nella sua maestosa villa collina torinese. Erano feste frequentate da uomini e donne in carriera che come unico argomento avevano i soldi e il modo in cui li spendevano.
Io, che come lavoro facevo lo scrittore in una rubrica di cucina, mi sentivo davvero un pesce fuori d’acqua.
Scrutavo interessato il buffet facendomi spazio tra gli invitati, quando la vidi. Era la più bella ragazza che avessi mai visto, alta snella, un abito nero e semi trasparente, i capelli lisci lunghi, gli occhi da gatta. Il suo culo sodo, compresso in uno slip di pizzo attirava le attenzioni di tanti ospiti.
Lei stava li a ridere delle battute di un uomo grasso, elegante e arrogante. La sua pelle trasudava denaro e voglia di sesso.
Che la ragazza fosse una escort lo si capiva subito, per quanto carisma potesse avere, l’uomo non avrebbe mai potuto permettersi una fuoriclasse come quella. Poi svanirono tra le persone. Buttai giù lo champagne tutto in un sorso e mi misi a cercarla.
Stava andando con quel tipo verso la piscina, sul lato non illuminato dove le siepi creavano angoli di privacy. Purtroppo non riuscivo a vedere nulla ma i rantolii di quel grassone mi avevano fatto già capire (e invidiare) la situazione.
Me ne tornai al bar con l’uccello duro e un senso di rabbia feroce. Per distrarmi presi a bere vino come un disperato e intanto mi guardavo attorno in cerca della ragazza, ma niente. In compenso attaccai bottone con tante belle ragazze.
Una, si chiamava Lena, una biondina dal riso facile e le tette gigantesche. Si avvicinò con in mano un’oliva.
“Tieni” – disse mettendomela in bocca e lasciandosi leccare le dita.
“Se funziona così… va bene” pensai.
Chiesi se conosceva la ragazza col ciccione
“Dici Melissa? Si certo siamo amiche io e lei, condividiamo sempre tutte le esperienze… tutte quante.” rispose baciandomi profondamente, poi si staccò e guardandomi maliziosa mi prese la mano.
“Che dici andiamo?”
Mi portò dentro la villa, una volta dentro iniziò a baciarmi e rotolammo fino ad una camera. Senza che me ne accorgessi ero steso con lei sopra che mi spogliava. Aveva tanta fretta che strappò due bottoni della camicia.
Si tolse l’abito, e le tette uscirono baldanzose. Le presi un capezzolo in bocca e iniziai a succhiarlo con forza, lei urlò di piacere e questo mi eccitava da matti. Poi spostò da parte le mutandine e alzandosi, mi sfregò la sua figa bagnata sul viso. Aspirai a pieno e iniziai a leccargliela.
Lena ansimava come una porca. La rivoltai sul letto e aprendomi veloce i pantaloni, mi abbassai i boxer, mostrandoglielo in tutta la sua virile durezza. Lena lo guardò affamata.
“è bello grosso!” – disse prendendolo in mano e iniziando a lavorarlo per bene tra le mani.
Il pene s’ingrossò a dismisura. Lena lo prese in bocca e lo succhiò avida e insaziabile.
“Adesso sbattimelo dentro” – disse vogliosa.
Non aspettavo altro e con un gesto pieno di impazienza la penetrai fino in fondo. Ci demmo dentro per un po’ fino a quando non venimmo entrambi ed esausti ci coricammo nel letto.
Fu allora che vidi Melissa. Era lì, seduta su una sedia, con le mani nelle mutande che ci guardava mentre godeva in silenzio. Da quel momento non faccio che cercarla tra gli annunci online di “ Escort Torino ”, perché da allora Melissa è il mio sogno erotico e la cercherò per sempre!