La moglie infedele
La serata era finita e salii sulla macchina di Aldo.
Lui era alla guida, accanto Veronica, che sarebbe stata la prima a scendere, dietro io e la moglie di Aldo, Roberta.
Durante la cena e il dopocena Roberta aveva chiacchierato molto con me ed era evidente che aveva cercato la mia compagnia. Quando salimmo in macchina iniziò a farmi delle vere e proprie avances. Parlando mise la sua mano sulla mia coscia e incominciò ad accarezzarmi. Ero un po’ imbarazzato, ma a un certo punto ricambiai, infilando la mia mano dietro la sua schiena. Aldo e Veronica parlavano fra loro e non si accorsero del nostro intreccio. Giungemmo sotto casa di Veronica e lei scese. Scese anche Roberta e si sedette, come se nulla fosse successo, davanti, accanto al marito.
Arrivammo sotto casa loro, dove avevo lasciato la mia macchina.
Roberta disse “Aldo vai a parcheggiare in garage e io porto su Piero, che gli offriamo qualcosa.
Aldo rispose che era una buona idea. Appena varcato il portone del palazzo Roberta mi accarezzò la schiena e mi sussurrò “Ho voglia di fare sesso con te. Adesso!” “C’è Aldo.” “Non ti preoccupare, a lui piace guardare.” Rimasi di sasso. In ascensore le mie mani percorsero il suo corpo e le sue il mio.
Entrammo in casa, mi accompagnò nel salotto e mi disse che sarebbe tornata subito. Quando tornò, vidi che sotto il vestitino bianco non c’era più il reggiseno. Si sedette accanto a me sul divano e scoprii che si era tolta anche le mutandine. Entrò Aldo e lei gli chiese di versare da bere. Non aspettò nemmeno che lui si girasse per prendere la mia mano e infilarsela sotto il vestito. Incominciai a masturbarla e a mordicchiarle il collo. La sua mano mi accarezzava la coscia e andava sempre più su. Aldo portò tre bicchieri di whisky. Ci staccammo e Roberta brindò con me “A noi due!” Aldo stava lì, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Due sorsi e ricominciammo. Non ero più in imbarazzo. Roberta mi fermò. “Andiamo in camera.”
Lasciammo Aldo nel salotto.
Roberta mi fece sedere sul letto e si inginocchiò. Fu una questione di pochi secondi e la sua bocca iniziò a lavorare. Mi accorsi che Aldo ci stava guardando dal corridoio.
Roberta si staccò. “Fammi fare la tua signora!” La alzai e la portai sul letto. Le tolsi il vestito e iniziai ad accarezzarla dappertutto. Le ingiunsi “Spogliami!” Roberta mi tolse i vestiti e riprese a fare ciò che aveva lasciato in sospeso. La incitai. Me lo stava facendo proprio bene. La feci girare lentamente e iniziammo un 69. La fermai, sgusciai da sotto e la presi da dietro. La feci lentamente indietreggiare finché non fu seduta su di me. Adesso era Roberta a muoversi su e giù. Vedevo Aldo sulla soglia, fermo in piedi a guardare. Fermai Roberta, la feci stendere sulla schiena e rientrai in lei, portando le sue gambe sulle mie spalle. Venni e mi distesi su di lei. Riprendemmo lentamente il respiro normale e Roberta mi sussurrò “Ti va un altro goccio di whisky?” “Sì.”
Roberta si girò verso la porta. “Aldo, portaci da bere.