Lei non ha dovuto fare la gavetta. È figlia d’arte e avrebbe potuto evitare scene di nudo e di sesso senza compromettere il suo successo. Ma, mi confessa, le fa volentieri. Le piace far vedere il suo bel corpo. Le piace eccitare.
Ho conosciuto Mara quando il suo cognome aveva da poco iniziato ad aprirle le porte della recitazione. È stata una delle mie prime relazioni e sicuramente una delle più intense, almeno dalla mia prospettiva.
Le piaceva fare sesso ovunque. “Tanto a noi donne basta poco”, diceva sorridendomi, e mi infilava una mano nelle mutandine, per compiacersi della mia frequente eccitazione. Adorava masturbarmi. “Sei bellissima quando vieni” mi sussurrava senza togliere le dita.
Una mattina mi portò sul set prima che arrivassero tutti gli altri. Mi lasciò nel centro della scena ed andò ad accendere i fari, che vedevo tutti puntati su di me. Sentii un clack e fui inondata di luce.
Tornò da me e senza dir nulla mi abbracciò, mi baciò, mi slacciò il vestito e me lo sfilò, lasciandolo cadere a terra. Mi levò la canottiera, poi entrambi i pezzi dell’intimo che lei stessa mi aveva consigliato, e iniziò a toccarmi.
In piedi. Lei vestita e io nuda.
Mi chiesi se le telecamere fossero davvero spente. Me ne fregai. La padrona di quella mano che tanto in fretta sapeva far crescere la mia libido era libera di farmi quel che voleva.
L’orgasmo fu tra i più intensi. Ricordarlo mi fa ancora oggi lo stesso effetto…